venerdì 15 ottobre 2010
Vortice & Mulino.
In "Repubblica"(Cap X, 614), Platone, narra la storia di Er l'armeno. Nel racconto il Filosofo greco espone le avventure di questo singolare personaggio, probabilmente di origine persiana, forse zoroastriana, nell'Aldilà. Dodici giorni dopo la sua dipartita, il corpo di Er stava per essere bruciato sulla pira, quando d'un tratto si ridestò. L'uomo raccontò il suo pellegrinaggio, che al termine lo riconsegnò alla Terra, riferndo di un vortice a cono che incontrava un'altro della medesima forma, ma capovolto. I due formavano un specie di tubo, un fuso che venne chiamato di "Ananke". Questa leggenda non è l'unica, nel Nord, freddo ed estremo, si narrano le gesta del fabbro primordiale Ilmarinen, che costruì un Sampo (Mulino), per Louhi, la "Signora", la cui funzione era simile. Dante, nel suo Poema, descrive la stessa cosa, ovvero dei coni che si uniscono all'apice dell'uno con l'inizio dell'altro. Per di più Er spiega che nell'Aldilà vi è una Dikè divina (Giustizia), lo stesso che afferma Dante. Le leggende di Vortici o Mulini che accompagnano o traghettano le anime nell'Aldilà si sprecano, dalla Polinesia fino a Capo Nord. La stessa Radioestesia utilizza il vortice per canalizzare le energie del magnetismo terrestre, e delle vibrazioni che ci circondano, un imbuto che raccolga le frequenze che girano nell'etere.
Di: Paolo Rinaldini
Immagini: Paolo Rinaldini