lunedì 26 settembre 2011

L’UNO, advaita, il serpente è il Simbolo Infinito del bene e del male!

Da sempre l’umanità si è soffermata su due parole oramai entrate di prepotenza nel nostro linguaggio comune, il “BENE” ed il “MALE”. La concezione di bene e male ha origini così arcaiche che le abbiamo perdute o scordate. Nel libro primo della Bibbia, la Genesi, nei primi capitoli, il bene ed il male sono gli assoluti protagonisti. “Elohim vide che questo era buono!”, appare diverse volte nel capitolo primo, come per farci intendere che al contrario sarebbe stato tutto da rifare? Penso proprio di no, ma la perfezione passa proprio nel punto di equilibrio tra il bene ed il male. Il serpente, in ebraico “nakhash” (שחנ), invita la donna a prendere cognizione del bene e del male, e lo fa proponendogli di mangiare il frutto proibito. Il frutto di cui sto parlando non viene da una pianta qualsiasi del giardino dell’Eden, ma dall’Albero della comprensione del Bene e del Male. Il termine serpente nella lingua israelita ha la stessa costruzione di "divinazione" (שחנ) “nekhesh”, il che ci mi fa balzare sulla seggiola. Dunque il serpente è un oracolo che sputa vaticini? Eppure noi siamo sempre stati illusi che egli fosse un furfante che ci ha ingannato, ed è per causa sua se adesso viviamo nel dolore e nello sconforto lontano da Dio! Ma allora questa misterica figura lancia soltanto veleno e inganni, o ci ha fatto un favore? Né l’una né l’altra e tutte e due! Direte ma come è possibile ciò? Risponderò che egli ha permesso all’equilibrio di regnare, ci ha, allo stesso tempo, resi consapevoli e ignari, felici e infelici, ma soprattutto liberi. La conoscenza del bene e del male può avvenire soltanto se si è capaci di donare e ricevere, il che presume castigo e gioia, ricchezza e povertà. Come possiamo renderci davvero conto che essere in salute è un bene per il corpo e non soltanto?

Ammalandoci! Unicamente contraendo una malattia diveniamo consci dell’importanza di essere in salute, se stiamo sempre bene non ce ne accorgeremmo della differenza. Per comprendere il piacere di una carezza dobbiamo prendere prima qualche ceffone! Questo apparirà crudele e poco comprensibile quindi immaginerete lo stupore di Adamo ed Eva, e quanto deve essere stato difficile per loro, figuratevi per noi adesso, indottrinati fino al midollo di ciò che è considerato bene e al contrario male!

Di: Paolo Rinaldini