martedì 7 settembre 2010

Monoteismo, 1° parte.

Un popolo monoteista ci suggerisce che esso venera e crede in un unico Dio. Ciò esclude a priori la possibilità che oltre ad esso possano essere idolatrate altre divinità. Attualmente nel Globo vi sono tre grandi religioni monoteiste: il Giudaismo, e a seguire il Cristianesimo, e l’Islamismo. Questa è una storia attuale, degli ultimi millenni, ma prima? Archeologi, storici e letterati concordano tutti su un punto, in antichità vigeva il politeismo. Come loro stessi sanno, la Storia viene scritta dai vincitori, ed in questo caso dai monoteisti, che hanno sempre pensato di dare una connotazione negativa alle religioni pregiudaiche. Da sempre l’uomo ha considerato di minimizzare e deridere le divinità avverse e concorrenti alla propria forma di pensiero, alle volte anche a quelle che non si comprendevano. Da prima il Giudaismo, in seguito la Chiesa, le religioni hanno sempre cercato di assimilare le credenze e le superstizioni popolari per farle proprie, cercando così di coinvolgere sempre più le popolazioni soggette a conversione. Ma il principio dell’Uno, la consapevolezza di un Uno intangibile, tuttavia presente, dell’unico Dio, era un pensiero che non solo sfiorava le antiche civiltà, addirittura era insito in loro. Quelle che volgarmente e in maniera dispregiativa vengono considerate religioni passate ed obsolete, erano in realtà complesse credenze collegate al tutto, alla natura, agli astri, agli animali, che in pratica venivano considerati una forma o riproduzione del tutto, dell’Uno.
Di: Paolo Rinaldini