Il Sole percorre, sul piano dell’Eclittica, l’intero periplo delle dodici Costellazioni, conosciuto come “precessione degli equinozi”. Il tempo previsto perché il giro si completi è di 25.920 anni terrestri, che diviso per 12 fa esattamente 2.160 anni per Segno Zodiacale. L’Eclittica è detta anche “strada di Fetonte” poiché gira in senso contrario, simile a quello dello sventurato figlio di Helios. Per comprendere la nostra epoca dobbiamo volgere lo sguardo alla Costellazione che contraddistingue la nostra "Era", quella dell'Acquario. La comunicazione per l'Acquario è fondamentale, difatti l’avvento della tecnologia ha permesso al globo un maggiore accesso all’informazione. Questo è soltanto uno dei pregi di questo Segno d'Aria, in cui il catastrofismo non è contemplato. Il 2012 sarà il momento esatto in cui il nostro Sistema si troverà più vicino al centro della nostra Galassia, e la Galassia al nostro Universo, il che ci scuoterà a livello psichico, fisico, nonché spirituale. Il fatto che l'umanità, avendo a disposizione un'enormità di tecnologia, sia ancora, e più che mai, legata alla sfera spirituale è l’evidenza di un segnale forte di questo cambiamento, e nulla ha a che vedere con il catastrofismo da "Apocalisse" che si sta generando. Ricordiamoci che per molti e troppi secoli ha governato il motto "vedere è credere", rammentiamo San Tommaso, adesso è il momento di "credere è vedere"! A tutti coloro che cercano conferma alle mie parole ricordo, per i credenti di fede ebraica, di rileggere il "Libro della Genesi", per i cristiani, il Primo Capitolo di Giovanni, in cui si afferma che è la “Parola”, il “Logòs” a creare, e non altro. Per tutti gli altri uno sguardo alle magnifiche opere del Dott. Masaru Emoto, che affronta l'argomento con nozioni scientifiche, provate e testate in laboratorio, ottimo come riferimento per chi vuol osservare soltanto il punto di vista empirico e scientifico. La luce “luciferina” di Prometeo sta uscendo dalla nostra Ghiandola Pineale, di cui tanto ho parlato, e non vi sarà tenebra che regga!
Di: Paolo Rinaldini