venerdì 13 agosto 2010
Il Profeta Mani, maestro di Sant'Agostino.
Mani, d’origine persiana, nasce a Babilonia nel 216 d.C. da una famiglia aristocratica, e trova la morte in prigione nel 277. Educato nel cristianesimo, cresciuto secondo le rigide regole di una setta eretica, si vantò di avere rivelazioni divine e professò una nuova concezione del culto Cristiano, mescolandolo al Giudaismo, ed ad altri credi asiatici, Buddismo e Zoroastrismo. Il principio cardine era il dualismo tra Bene e Male, “il Signore della Luce” e il “Signore delle Tenebre”, Dio e Hyle, Spirituale e materiale. Il concetto pregante del suo messaggio era che il corpo e la natura sono manifestazioni demoniache che imprigionano l’anima, rappresentazione della Luce. Ebbe molti seguaci oltre che in Persia, nell’Impero Romano, finanche in estremo Oriente, tra i più famosi si ricordano il fratello del sovrano persiano Shapur ( a cui dedicò il libro Shapuragan ), Sant’Agostino, e fu l'ispiratore dei Catari e dei Patari nell'Europa Occidentale, dei Priscilliani in Spagna, dei Bogomili, dei Pauliciani, dei Tondrachiani e Messaliani.