
Qualche tempo addietro mi trovavo ad una conferenza sulla Civiltà Etrusca, rimasi indignato quando venni a conoscenza che in un importantissimo e meraviglioso sito sepolcrale era stato fatto uno scempio. Di scempi ne ho visti tanti, dai muratori a Knossos che edificano sopra le mura originali del Palazzo, a Via dei Fori Imperiali, ch’è un accozzaglia di sampietrini sopra i Fori Imperiali, o quello che ne resta. Se non vado errando la tomba di cui mi riferisco è quella detta della “Fustigazione”, al suo interno erano state dipinte scene di sesso, “molto piccanti”, che poi sono state deturpate, in alcuni casi del tutto cancellate, in altre bruciate. La raccapricciante iniziativa è stata di un parroco locale all’epoca del ritrovamento, ma poteva essere stato chiunque, il fatto in qualsiasi maniera è da esecrare, alle volte le commettono peggio certi “sovraintendenti”. Fortunatamente in altre tombe qualcosa si è salvato, come in quella dei “Tori”, e questo è un bene se non si aggiunge che visitarle diventa un calvario. In Italia non siamo nuovi a questi giochetti. Al Museo Egizio di Torino, il terzo per importanza al Mondo, che recentemente è stato restaurato, vi è un papiro di rilevante importanza, che però all’apparenza può non risultare tale. Il papiro venne scoperto nel XIX secolo a Deir El Medina, e raffigura una giovane dall’aspetto elegante che mezza nuda, assorta ad incipriarsi davanti ad uno specchio, seduta a gambe divaricate, si trova circondata da gente che pratica sesso, incurante della donna. Intorno a lei avviene una vera e propria orgia! Lei indifferente! Qualsiasi sia il suo significato, escludo quello satirico-umoristico, è da prendere in seria considerazione dato che in Egitto sono stati ritrovati siti con raffigurazioni rupestri di scene di sesso e papiri con le medesime immagini in posti impensabili.

Perché gli Egizi, ed anche gli Etruschi, ritenevano, in alcuni casi, normale inserire rappresentazioni di sesso in ambienti sepolcrali? Considerando l’interesse che prestavano ai defunti, si ricordi che della civiltà etrusca sono state ritrovate per il 90% necropoli, il caso non è da prendere alla leggera. Il problema anche qui è simile alle tombe etrusche, ed io lo definisco “censura mobbing”, ovvero il papiro è visitabile ed esposto, ma per le immagini che raffigura è collocato in una stanzetta, in un angolino, per di più le raffigurazioni non sono nitide, com’è logico pensare, morale nessuno si sofferma a guardarlo. Sono stato quasi un’ora in quella stanza e saranno passate trenate di persona, non una che si fosse soffermata. Lo stesso vale anche all’estero, quanti sanno di stupendi templi e palazzi indiani stracolmi di statue che fanno sesso?(Kamasutra) Solo gli addetti ai lavori, a causa dei missionari, con questo non voglio affermare nulla, è un caso. Voglio precisare che i riti sessuali, orgiastici in svariate circostanze, vedersi Dioniso e Baccanali, tanto per citarne uno, avevano una rilevanza fondamentale nelle culture antiche. Il sesso non era visto come un tabù, una cosa da abolire, una mortificazione, ma parte della vita sociale e culturale di una comunità. E siccome il “caso non esiste” sarebbe il caso che qualcuno prenda sul serio queste rappresentazioni, che siano affreschi o papiri, e gli ridoni l’importanza che meritano. Ma poi voglio capire, un papiro, dipinto da una civiltà evoluta e non per “caso”, è da ritenersi immorale e invece tette e culi alla televisione ad ogni ora e canale normale? Epoca che vai usanza che trovi!

Di: Paolo Rinaldini
Foto: Paolo Rinaldini