martedì 1 marzo 2011

L'"Ankh" simbolo infinito per "metà", dono di Aton ad Akhenaton

L'"ankh" è detta "chiave della vita", o "croce egizia". Essa la si può ritrovare in molti siti archeologici, ma soprattutto nei sarcofagi che hanno gremito il deserto egizio e non solo. L’“ankh” è un simbolo di “rinascita”, ed è per questo che affolla le necropoli. Come già ho dichiarato più volte esso ricorda “Tanith”, dea fenicia, ma soprattutto la “croce” cristiana. Amenofi IV° detto Akhenaton si faceva spesso raffigurare con la propria famiglia dinnanzi al Sole, “Aton”, nell’atto di ricevere da esso nuova vita ed energia. Si nota benissimo dalle rappresentazioni che Akhenaton (Io Sono Aton) riceve da Aton una “chiave della vita” dalle sue stesse mani. Nelle raffigurazioni rupestri si evince che Aton trasforma uno dei suoi raggi in una mano, una “Yod” per gli ebrei, una “yota” per i greci, e dona a suo figlio in terra l’“ankh”, segno di sovranità e immortalità. Il simbolo infinito equivale ad una linea chiusa che si congiunge in un punto formando un otto sdraiato, lo stesso simbolo che si evince in molte tombe in Medio Oriente. L’“ankh” è una sorta di simbolo infinito a “metà”, che riguarda il piano metafisico, poiché l’altra metà è l’uomo nel piano fisico. Da ciò si evince che il sovrano deteneva il simbolo completo, e noi?

Di: Paolo Rinaldini
1° immagine Akhenaton e famiglia dinnanzi Aton
2° immagine nome in geroglifico egizio di Akhenaton con l'ankh