domenica 3 aprile 2011

Alessandro Magno storia breve di un mito occulto, dalla Macedonia all'India passando dall'Egitto e Babilonia.

Alessandro Magno, o Megas Alexandros (Μέγας Ἀλέξανδρος), alla sua morte, avvenuta a Babilonia la notte del 10 o 11 giugno del 323 a.C., poteva fregiarsi di essere sovrano legittimo di Macedonia, Egemone della Lega Ellenica, Faraone d'Egitto, Imperatore di Persia, e Signore dell'India. Tutto ciò a 33 anni poichè era nato a Pella il 20 o 21 luglio del 356 a.C., una vita breve e intesa, dettata da un sogno, quello di abbattere i confini. Erede legittimo di Filippo II di Macedonia successe sul trono al padre in seguito ad una congiura di palazzo tramata per scalzare il valoroso Filippo dall’egemonia della Grecia. Tra le ordite trame della congiura si narra partecipò la moglie e madre di Alessandro, Olimpiade d'Epiro, poiché dalla morte del marito ella ottenne che il figlio regnasse sulla Macedonia, e che la rivale in amore, che aspettava un figlio da Filippo, venisse uccisa, medesima sorte toccò a gran parte dei consiglieri del vecchio egemone. Curioso è scoprire che l’Epiro (territorio nell’attuale Albania), e la Macedonia, erano considerati dalla Lega Ellenica al pari di popoli di second’ordine, tuttavia l’unione dei due territori rese Filippo II più potente, ed addirittura egli riuscì a conquistare, non soltanto materialmente, l’egemonia sulla Lega Ellenica, ribaltando lo stereotipo che la periferia della Grecia fosse un covo di barbari ignoranti e deboli. Per il figlio volle il meglio e, anche grazie al demerito degli ateniesi, ottenne che Aristotele divenisse il precettore di Alessandro e della corte macedone. Prima del sofista ateniese Alessandro aveva avuto come educatori e mentori Leonida e Lisimaco di Acarnania. Già dalla sua nascita il piccolo Alessandro venne avvolto da un velo di mistero, si narrava che egli era erede da parte di padre nientemeno che di Eracle tebano, da parte di madre del pelide Achille. Ma le sue vere origini egli le comprese, secondo Plutarco, soltanto nel tempio di Siwa in Egitto, luogo dedicato a quello che lui ritenne essere il suo vero padre, il sommo Zeus/Ammone. Alessandro venne a conoscenza dall’oracolo del tempio che il divino Zeus/Ammone, camuffandosi da serpente, aveva posseduto il corpo di Olimpiade, e da quell’atto nacque lui, futuro e leggendario Re dei Re. Tutto ciò certamente lo influenzò, ma quello che a differenza di molti suoi colleghi lo rese unico fu la sua lungimirante comprensione dell’uomo. Egli avvertì la necessità di unificare il mondo allora conosciuto, soltanto dopo di ciò la guerra sarebbe terminata, e l’uomo avrebbe potuto dar sfogo alle arti e al progresso. La guerra per lui non era un vanto, un elogio alla grandezza, ma un mezzo per ottenere un mondo unito. I suoi incontri con sofisti del calibro di Diogene da Sinope lo turbarono ed la tempo stesso lo elevarono, poiché furono gli unici a comprendere il suo animo. L’incontro a Corinto con Diogene fu il via alle sue campagne in giro per l’Asia. Si narra che Alessandro andò a far visita a Diogene, detto dei “cani” perché viveva in una botte nell’agorà di Atene, per avere uno scambio di vedute. Al sofista ateniese la visita di Alessandro non lo sfiorò minimamente, anzi si narra che egli vedendolo non ricambiò il saluto, ma essendosi straiato a prendere il sole alla domanda del sovrano macedone se avesse bisogno di qualcosa egli esternò irritato: "Si! Spostati un po' dal sole"! Alessandro rimase esterefatto e sostenne: "se non fossi Alessandro, vorrei essere Diogene". Il monarca si rese conto di chi aveva davanti, e che per diventare “grandi” si deve prima divenire “nessuno”. Da quel giorno in poi in soli dodici anni conquistò l’Impero persiano, sbaragliando Dario III, l’Impero egiziano, e raggiunse le sponde dell’Indo, sconfiggendo Porro. Le sue vittorie lo resero grande, ma egli a dimostrazione che non era spinto da sete di sangue o gloria, ma da un fine più grande, sposò Roxanne, "Roshanak", una principessa afgana, mandando su tutte le furie i membri del suo consiglio e i suoi generali, e istituendo Babilonia come Capitale del neo Impero da lui presieduto. Egli viene ricordato anche per la sua ambiguità, e il suo morboso rapporto con Efistione. Oltre a Roxanne e Efestione amava il suo cavallo Bucefalo, e a lui dedicò una città. Le Alessandrie sparse per l’Asia sono infinite, ma egli ora dov’è? Si dice sepolto in Egitto per sua volontà, eseguita da Tolomeo I, ma nessuno si è reso conto che egli vige nei sogni di tutti noi, ossia di una Terra unita e libera dalla guerra. Di: Paolo Rinaldini Immagini: Alessandro e Aristotele Alessandro nella battaglia di Isso.