venerdì 14 gennaio 2011

Ureo, il simbolo divino dei Faraoni, il Terzo Occhio ed il Sesto Chakra, dalla pineale all'Ouroboros.

L'ureo è un termine che deriva dal greco οὐραῖος ossia coda. Vedendo l'ureo sul copricapo della regina Nefertiti, nonché moglie del grande e insolito Faraone Amenophi IV detto Akenathon, notai che la coda del suo cobra formava il simbolo dell'infinito, il che mi da a pensare. Secondo i fratelli Sabbah la "Lamed" ל è il risultato del geroglifico che raffigura l'ureo, un cobra che si solleva. Se noi scorgiamo l'animale a fianco del cobra, sul copricapo dei faraoni, notiamo che è un avvoltoio, ovvero un grifone, che veniva utilizzato per raffigurare la lettera "a" egizia geroglifica. L'alfabeto ebraico è una costola di quello geroglifico egizio, per cui la "Alef" א equivale alla "a". Essendo l'ebraico di derivazione egizia leggeremo nell’ureo la parola “לא”, vale a dire "Dio".
Il termine, seppure di origine semitica, veniva utilizzato anche nell'Egitto arcaico. Ciò che viene raffigurato nell'ureo è l'immagine che vuol rendere il sovrano, è al pari di un messaggio "subliminare", comprensibile a tutti, ma decifrabile soltanto dall’inconscio. Ecco spiegato del perchè veniva portato sulla testa, precisamente posto sul cosiddetto “Terzo Occhio”. Tutti dovevano essere a conoscenza che il Faraone era un Dio in terra. Il “Terzo Occhio” è sito ove si riscontra l’Ajna, il sesto Chakra, che corrisponde alla Ghiandola Pituitaria o Ipofisi, e a quella Ghiandola Pineale o Epifisi, di cui ho gia scritto ampiamente (per chi vuol saperne di più articolo "Pineovale"). Il colore del sesto Chakra è l'indaco, come il cielo, non a caso, poiché insieme al settimo ci collega all'Universo. Da tener presente che Il termine οὐραῖος è la radice di ouroboros, allegoria affine a quella dell’infinito, il serpente che addenta la sua stessa coda. L’ureo era un “messaggio” che connotava la derivazione di chi lo indossava, il sovrano era un Dio in terra e la sua magnificenza è infinita. Molti vedono il cobra alla pari del Disco Solare, e giustamente, dato che il Sole veniva rappresentato, più che da Ra, da Aton, di cui Amenophi IV si fece suo erede tramutando il regno del Nilo in una “teocrazia monoteista”. Per cui il Sole era il Dio sovrano, incarnato nel re terreno che aveva medesime funzioni. Quindi qualsiasi simbolo si ritrovi nell’ureo diviene un’informazione per chi lo vede, comprensibile soltanto dall’inconscio.

Di: Paolo Rinaldini