mercoledì 20 aprile 2011

Rennes Le Chateau, il mistero della valle dell'Aude, Bérenger Saunière, i pastori d'Arcadia, e i Catari, "Et in Arcadia Ego"!

Il 1 Giugno del 1885 in un piccolo paesino nel sud della Francia, Rennes le Château, si insediò come parroco un signore di nome Bérenger Saunière. All’apparenza egli risultava essere un semplice reverendo di provincia con poche pretese e molta passione, ma qualcosa improvvisamente mutò in lui e di conseguenza mutò l’aspetto del paese. Saunière divenne improvvisamente un uomo molto facoltoso e nel 1892 restaurò la piccola chiesetta di Rennes non badando a spese. I suoi viaggi a Parigi per la raccolta dei fondi riscuotevano un enorme successo, e inspiegabilmente egli tornava dalla Capitale con sottobraccio dei dipinti che poco o nulla avevano a che fare con la tranquilla vita di un prete di provincia. Da considerare che Saunière non era nato lontano da Rennes, poiché aveva avuto i suoi natali ad Arques, piccola cittadina molto vicina, famosa per il suo incantevole castello del periodo cataro. La zona dell’Aude, ove risiede il piccolo comune di Rennes, è un territorio fatto di valli e picchi, ed ad ogni collina vi è situato, a nido d’aquila, un castello cataro, meraviglia di architettura ed esoterismo. Viene narrato che il mistero celato a Rennes riguardi l’eredità lasciata dalla Maddalena, poiché molti ritengono che ella abbi trascorso, dopo la morte di Gesù, il resto della sua vita tra le colline dell’Aude. Non soltanto, ma addirittura ella avrebbe, grazie a Giuseppe d’Arimatea, portato con se il corpo del Messia, e lo abbi sepolto in un punto preciso della valle. C’è chi addirittura ipotizza che il Cristo sia scampato alla crocifissione, sempre grazie al facoltoso Giuseppe d’Arimatea, e sia scappato in esilio in Francia. Tutte supposizioni mosse dal bizzarro interesse di Saunière per un particolare dipinto posto al Louvre, “i pastori d’Arcadia”. Nel dipinto, datato 1640, tre pastorelli osservano un sarcofago ove sopra vi è impresso l’epitaffio “et in Arcadia ego”, che tradotto “in Arcadia io sono”. In pieno Romanticismo l’Arcadia era considerata il Paradiso terrestre, i greci stessi la definirono tale, e nella riscoperta dei Classici ciò non poteva restare indifferente, ma allora cosa trovava d’interessante Saunière in quel dipinto? Insieme ai “pastorelli” il misterioso parroco portò con se un ritratto di Celestino V, unico Papa che abbandonò l’incarico di Pontefice. Il vecchio eremita deposta l'investitura ritornò sui monti abruzzesi per ritrovare se stesso. Il mistero si infittisce quando veniamo a scoprire che già dal 1157 nella regione dell'Aude vivevano molti personaggi illustri legati ai templari, e che nel periodo a cavallo tra l’800 ed il 900 molte figure della Massoneria frequentavano la parrocchia di Saunière. I soldi giunti al parroco si racconta siano legati ad un tesoro nascosto dentro la cripta della chiesa, o emerso da scavi effettuati nel terreno adiacente, di proprietà della parrocchia. La chiesa al suo interno è decisamente stravagante, ed effettivamente le statue dei santi sono poste in maniera tale da formare con le loro iniziali il termine “graal”, per di più le “stazioni” della passione di Cristo sono collocate in senso antiorario, molto insolito, e a reggere l’acquasatiera vi è il diavolo Asmodeo. Curioso poi scoprire che nel parco vi sono due strutture, due torri speculari, “migdal” in ebraico, dedicate alla Maddalena, una in pietra e l’atra di vetro, una biblioteca e l’altra una serra. A complicare il fitto segreto va sommato il luogo, che emana una possente energia, e permette di godere di un panorama mozzafiato, e non a caso era stato scelto dai catari, eredi di Mani (su cui ho già scritto un articolo). Non voglio dilungarmi poiché a voi spetta svelare il mistero.

Di: Paolo Rinaldini
Foto di Paolo Rinaldini
Veduta dalla casa di Saunière
Cimitero adiacente alla chiesa di Rennes.