venerdì 4 febbraio 2011

L’UNO, il "serpente", ossia l'oracolo della Genesi, e Siddartha tra Einstein e Confucio.

Da sempre l’umanità si è soffermata su due parole oramai entrate di prepotenza nel nostro linguaggio comune, il “BENE” ed il “MALE”. La concezione di "bene e male" ha origini così arcaiche che le abbiamo perdute, ed si sono sfumate ed alterate con il tempo. Nel libro primo della Bibbia, la "Genesi", nei primi capitoli, il "bene ed il male" sono gli assoluti protagonisti. “Elohim vide che questo era buono!”, appare diverse volte nel capitolo primo, come per farci intendere che al contrario sarebbe stato tutto da rifare? Penso proprio di no, ma la perfezione passa proprio nel punto di equilibrio tra il "bene ed il male", come asseriva Siddartha Gautama: "la Verità e nella via di mezzo". Il serpente נחש, “nahash”, invita la donna a prendere cognizione del "bene e del male", e lo fa proponendogli di mangiare il "frutto proibito". Il frutto di cui sto parlando non viene da una pianta qualsiasi del giardino dell’Eden, ma da “l’Albero della comprensione del Bene e del Male”. Il termine "serpente" nella lingua israelita ha la stessa costruzione di "divinazione" נחש “nachash”, il che ci mi dà a pensare. Dunque il serpente è un oracolo che "sputa vaticini"? Eppure ci hanno sempre illuso che egli fosse un “lazzarone” ed un “furfante” che ci ha ingannato, ed è per causa sua se adesso viviamo nel dolore e nello sconforto lontano da Dio! Ma allora questa misterica figura "sputa" soltanto veleno e inganni, o ci ha fatto un favore? Né l’una né l’altra e tutte e due! Direte ma come è possibile ciò? Risponderò che egli ha permesso all’equilibrio di regnare, ci ha, nello stesso momento, resi consapevoli e ignari, felici e infelici, ma soprattutto liberi. La conoscenza del "bene e del male" può avvenire soltanto se si è capaci di donare e ricevere, il che presume castigo e gioia, ricchezza e povertà. Come possiamo renderci davvero conto che "stare in salute" è un bene per il corpo e non soltanto? Ammalandoci! Unicamente contraendo una malattia, o un “dolore”, diveniamo consci dell’importanza di "stare in salute", altrimenti non ci accorgeremmo della differenza. Per comprendere il piacere di una carezza dobbiamo ricevere prima qualche ceffone! Questo apparirà crudele e poco comprensibile, quindi immaginerete lo stupore di Adamo ed Eva, e quanto deve essere stato difficile per loro, per noi non ne parliamo, indottrinati fino al midollo di ciò che è considerato "bene", e al contrario "male". Ma cosa sono poi mai il "bene" ed il "male"? Il noto Fisico svizzero Einstein ci ha posto davanti alla cruda e nuda realtà grazie alla sua “teoria delle relatività”, facendoci prendere coscienza che tutto è relativo persino il "bene" ed il "male". Per l’oppressore il rivoluzionario è un terrorista, ma per l’oppresso un liberatore, ciò viene ben descritto dal millenario concetto orientale del "Yin e Yang". Lo Yin è la parte oscura, statica, negativa, in pratica tutto ciò che pende dalla parte del “male”, mentre lo Yang è il suo opposto, la lucentezza, l’azione, il positivo, di conseguenza diremo il “bene”. Nella Medicina Tradizionale Cinese tutto è Yin e Yang. Tuttavia se una cosa viene stabilita essere Yin allo stesso modo viene suddivisa in Yin e Yang, ma con quali basi? Tramite il confronto, e chi lo esamina! Ogni oggetto animato ed inanimato, amava dire Confucio (filosofo e teologo cinese vissuto a cavallo tra il 500 e 400 a.C. Kong Fuzì, ossia maestro Kong): "è Yin e Yang, e a sua volta Yin e Yang". Anche noi alle volte ci sentiamo Yin, ed altre Yang, eppure siamo sempre noi!...
Di: Paolo Rinaldini (il seguito su "Spirito Libero" di Febbraio)
Immagini: il "Tao" e "Yin e Yang" di Paolo Rinaldini