giovedì 22 luglio 2010

Pellegrino




Nella Filosofia Orientale nata in India, nel VI Secolo a.C., ai confini con il Nepal, il Buddismo, il pellegrino è l'anima che ripercorre la via (Tao) per tornare a casa. Tutto la Dottrina Buddista gira intorno alla figura del suo fondatore, il Principe Siddhartha Gautama, conosciuto successivamente col titolo di “Buddha”, “Illuminato”, o semplicemente “Risvegliato”. Cos'ha questa Filosofia Orientale che tanyo affascina l'Occidente? Qualcosa che si è perso lungo la strada del Tempo! Essa ha mantenuto dentro di se la "scintilla" (Atman) dell'anima, che noi europeri "depauperiamo" nel nostro Chaos quotidiano. La Filosofia Buddista si scioglie dal pensiero del Demiurgo "vendicativo" e "punitivo" che per secoli è stato il punto cardine della cultura occidentale cristiana. Per quasi un millennio in Occidente l'anima era considerata una sorta di Passaporto per "l'Al di là", la Vecchiaia, la Malattia e la Morte spade di Damocle pronte a scagliarsi per ira divina, ma non per la Dottrina Buddista. I Rishi erano gli unici detentori della Verità in India e gli esclusivi guardiani della parola messiale di Brahman, Siddhartha, scardina questo concetto, togliendo di fatto gli intermediari, che si interpongono tra Dio e l'uomo. Per i Buddisti la salvezza è una liberazione dalla condizione umana, avvertita come insopportabile.
Non per niente "Maya", "l'Illusione", è la madre di Siddhartha. Egli è generato dal “Sogno di Maya”, ed è già tutt'uno con la "Grande Madre", che appare sotto le sembianze di un magnifico elefante bianco che scende dal cielo, plana su di lei e la feconda. In seguito nasce Siddhartha, il parto del futuro Buddha non è affatto insolito, come si sostiene, egli viene concepito in un giardino, vicinanza con la "Madre Terra", sotto una pianta, che vede Maya in piedi con una mano poggiata al tronco d'albero. Non ritengo sia insolito in quanto la posizione eretta è da preferirsi al momento del parto, e in epoche, neppur tanto lontane, era consuetudine che le donne partorissero in posizione eretta, sostenute e sorrette da una trave o più semplicemente il ramo di un albero. Il bimbo esce dall’utero e cammina, un tempo si diceva che ciò avvenisse anche in Egitto, sintomo di società evolute, nate già col sapere, ma non irraggiungibili, l'irraggiungibile è soltanto un termine che ci siamo inchiodati nella mente, scavicchiamolo"!
Perfino i Naja (serpenti) velenosi, lo proteggono con il loro corpo, in genere questa scena viene raffigurata con cobra che dilatano il collo a guisa di protezione. il serpente, metafora di vita, e allo stesso tempo di tentazione che porta alla morte, Siddhartha, domina sia l'una che l'altra.
La Nascita non è che l'inizio del cammino per il pellegrino, e noi siamo pellegrini in questo Mondo, non scordiamocene.
Di: Paolo Rinaldini

Foto: Paolo Rinaldini