domenica 25 luglio 2010

Hearth of london

Sapete quali sono le previsioni più inutili nei mass-media londinesi?
Quelle del tempo, chiunque le può indovinare!
Prevedi che piova? Pioverà!
Annunci che ci sarà il sole? Ci sarà!
Nuvoloso? Nebbia? Bassa pressione? Qualsiasi cosa vaticinerai nella Capitale Inglese si verificherà. Il tempo cambia ogni ora, adesso c’è il sole, poi piove, ritorna il sole, diventa nuvoloso, scende la nebbia, diluvia, tira il vento, e così all’infinito, senza un’apparente logica.
Ma c’è un posto in tutta la Metropoli Britannica ove puoi viaggiare comodo, disteso, all’asciutto, al riparo dagli eventi atmosferici, senza preoccuparti del cattivo umore del cielo, lontano dalle bizze ed i dispetti del tempo, dall’eterna lotta tra il caldo ed il freddo, la Metropolitana.
Un mostro tentacolare, che unisce la città con una moltitudine di gallerie, capilinea, una miriade di arterie e vene che collegano in pochi minuti i sobborghi alla City.
Dalla stazione di Liverpool Street vengo attratto verso il basso, una forza di gravità così attraente che mi catapulta in un subisso di colori, uno per ogni linea, e carrozze. Puoi ammirare i più variopinti incroci della specie umana, anglo-jamaicani, anglo-indiani, anglo-africani. Quel groviglio di etnie sono i londinesi, e da generazioni per di più, affascinante, il “Mondo in una Città”. In Metro la scusa più banale per attaccar bottone è “It’s rain, now?”, e subito tutto si trasforma in un dibattito coinvolgente, e tutti danno la medesima risposta “I think… I don’t no!”. E non provarti a dire che non adori Londra! Le persone fanno a gara per lodarla, orgogliosi della propria Città. Allora ti mettono alla prova suggerendoti di andare a vedere luoghi inaccessibili, giardini nascosti, pub rintanati, club alternativi, talmente underground e celati dal mistero da non essere conosciuti nemmeno dai vicini.
In ogni Linea della Metro incappi in un incontro diverso, un’esperienza irripetibile, che quasi ti spiace scendere. Alla maniera di una talpa risali, vai a visitare i luoghi che ti hanno narrato, ma un velo di delusione ti rapisce, poiché le persone in superficie non sono più le stesse, sarà l’aria, il tempo, che non vedi l’ora di ritornare giù, dove la gente è più originale, divertente, e tutto sembra più affascinante, raccontato dal “Cuore di Londra”.

Di:Paolo Rinaldini